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Ultimo aggiornamento: 05 Marzo 2019
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SEMINARIO

Facciamo finta che io ero…?

Come favorire, attraverso il gioco, l’espressività e la maturazione
affettiva e cognitiva del bambino.

Relatore: Philippe Lemenu
Bologna, 30 e 31 marzo 2019

La ricca esperienza maturata in sala di Pratica Psicomotoria offre interessanti punti di vista e possibilità di intervento per aiutare i bambini nel loro processo di crescita, nei gruppi educativi e di aiuto.

Il gioco del “facciamo finta che io ero…e che tu eri…” favorisce nel bambino la presa di contatto con le sue tematiche più profonde, col suo bisogno di identificarsi con personaggi diversi, come ad esempio i supereroi, utili per conoscere e combattere le sue paure; o con mamma e papà, per mettere in scena i suoi vissuti affettivi, o per esprimere allo stesso tempo il desiderio e la paura di crescere. Coesistono infatti e convivono nel bambino aspetti apparentemente ambivalenti che, attraverso il gioco simbolico, possono essere espressi e comunicati.

Quando giocano i bambini sono autori inconsapevoli di numerose metafore perché utilizzano un pensiero che è in diretta comunicazione con le immagini, e spesso sono metafore che chiamano in causa il corpo. Mentre un bambino gioca a sprofondare nei materassi, non ci stupiamo di sentire dire: “Aiuto, affogo!”, o mentre si arrampica sulla spalliera: “Sto scalando la montagna più alta del mondo!”. In genere è infatti attraverso il corpo e le sensazioni corporee che il bambino apprende a trasformare le esperienze emotive in un linguaggio comunicabile attraverso la parola.

Quale può essere la posizione e la funzione dell’adulto davanti al gioco del bambino?
Quando essere fermi e quando lasciar fare?
Come favorire l’evoluzione del gioco?
Come aiutare il bambino a dare forma al suo progetto?
Quando il bambino ripete infinite volte lo stesso gioco, come aiutarlo ad evolvere?
Perché è importante giocare a distruggere e a ricostruire?
Come possiamo gestire il gioco del lupo, del mostro e della strega?
E quello di essere ferito? E quello di morire?
Qual è il senso dei diversi giochi simbolici?
Come comprendere se un bambino sta esprimendo il suo benessere o il suo malessere?

Ci sono bambini che vivono bene l’attività ludica e, attraverso il gioco, esprimono il piacere di fare e di creare.  Ma ci sono anche bambini che esprimono timore, rabbia, paura; questi bambini debbono essere aiutati, nella loro possibilità di gioco, a riconciliarsi con le loro esperienze affettive più o meno dolorose. La sala di Pratica Psicomotoria può offrire un tempo e uno spazio adatti a mettere in atto processi di rassicurazione, con la presenza di un adulto disponibile all’ascolto e alla relazione.
Durante il seminario, oltre ai contenuti teorici, verranno presentati esempi di esperienze pratiche con gruppi di bambini.

Philippe Lemenu - psicomotricista, formatore alla Pratica Psicomotoria della scuola belga EBPPA di Bruxelles, appartenente all’ASEFOP. Ha un’esperienza pluriennale sia nel campo della Pratica Psicomotoria educativa che terapeutica.
Ha partecipato a congressi e convegni internazionali, autore di numerosi articoli sulla sua attività clinica e di ricerca. Collabora in modo continuativo con la scuola di Pratica Psicomotoria di Bonn.

Il seminario è rivolto a insegnanti, psicomotricisti, terapisti della neuropsicomotricità, psicologi, pedagogisti, logopedisti, terapisti della riabilitazione, educatori, studenti universitari e delle scuole di psicomotricità, e altri operatori che si occupano dei bambini.

Orario:
sabato 30 marzo: 9,30 – 12,30 / 14,00 – 17,00
Domenica 31 marzo: 9,00 – 13,00

E' prevista la traduzione consecutiva.  
Iscrizioni: fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Sede: Sala Rosario A. Livatino, presso Quartiere Reno, via Battindarno 127, Bologna
Costo: € 120,00 (IVA compresa)
Per i soci di Percorsi: € 80,00
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza.

Per informazioni scrivere a percorsi@percorsipsicomotori.org o telefonare a:
M.Tagliavini 347 542 1339 – M. Focacci 347 105 8006 – F. Paganelli 349 160 5503

Per iscrizioni: compilare la SCHEDA DI ISCRIZIONE allegata e spedirla via e-mail.

 


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